LE VERDURE: Caponata di Zucchine

La caponata di verdure è un prodotto tipico della tradizione siciliana.
Secondo la ricetta originale, viene preparata unendo sette verdure tagliate a mano, cotte separatamente e messe insieme in un secondo momento. Ogni famiglia ha spesso una sua personalissima versione della caponata tradizionale (quali verdure utilizzare, come tagliarle, come cuocerle…) e la ricetta spesso viene tramandata di generazione in generazione come un prezioso segreto. Girando per casa di amici e parenti non capita mai di assaggiare la stessa caponata e ognuno dirà che la sua è la migliore caponata. La storia di questo piatto è dubbia. Una prima versione ci riporta alla cucina dei poveri contadini siciliani. Essa, infatti, è sicuramente una pietanza di origine povera. Si dice che il nome caponata derivi dal pesce lampuga, che due-tre secoli fa veniva chiamato, appunto, capone (tutt’oggi in Sicilia lo si chiama così). Nel 1700 il pesce capone infatti veniva servito nei pranzi dell’aristocrazia siciliana. La sua carne è pregiata ma decisamente asciutta, quindi per poterla gustare meglio veniva accompagnata da una salsina in agrodolce che ne esaltava le caratteristiche. Le influenze spagnole, inoltre, portavano spesso ad aggiungere nella pietanza anche polpo e molluschi vari, componendo quindi una sorta di “insalata di mare”. Visto l’alto costo del pesce, nelle cucine popolari imitavano questo piatto sostituendo la lampuga con le verdure di stagione, utilizzando la stessa salsina agrodolce e accompagnata al pane. Secondo un’altra teoria, il nome del piatto deriverebbe dal latino “caupo” (tavernaio), e quindi da “cauponae”, le bettoliere romane che davanti alle osterie incoraggiavano i passanti ad entrare: caponata quindi per cibo da taverna. Sembra meno probabile un’altra versione che vuole la caponata derivi da un modo di dire scherzoso dei marinai spagnoli, i quali cambiarono la parola “galletta” (il tipico biscotto che sostituisce il pane durante la navigazione) in capon, cappone; da qui nascerà anche il cosiddetto “capon de galera”, la galletta bagnata in olio ed aceto che i marinai e i galeotti avevano così utilizzata per renderla più gradita. A noi isolani rimane comunque l’esclusiva della parola caponata e di questo piatto, universalmente noto. 
Se diciamo "caponata" il pensiero ci va immediatamente a melanzane e peperoni ma in realtà la caponata si può fare anche con altre verdure. Anche Giuseppe Coria nel suo "Profumi di Sicilia", un libro di cucina tradizionale siciliana, riporta caponate di verdure di vari tipi. Noi in questo caso l'abbiamo fatta con le zucchine ma abbiamo preferito, come sempre, non usare zucchero nè aceto di vino, sostituendoli, rispettivamente con uvetta e aceto di riso. A nostro avviso il risultato finale non cambia ma ci restituisce un piatto molto più salutare.

Ingredienti per circa 4 persone:
4 zucchine verde scuro piccole e tenere
Una cipolla media
Una costa di sedano
Un pugnetto di capperi salati e sciacquati brevemente
10 olive verdi in salamoia
Un pugnetto di uvetta
Un cucchiaio di olio evo
Mezzo bicchiere di aceto di riso
Sale se serve

Procedimento:
Lavare le zucchine e tagliarle in cubetti di circa due cm. Affettare la cipolla sottile ma non troppo, lavare il sedano e tagliarlo in piccoli pezzi anch'essi di due cm, mettere le verdure in una padella antiaderente con l'olio, i capperi, le olive private del nocciolo e fatte in piccoli pezzi e l'uvetta. Fare cuocere a fuoco alto per 15 minuti sempre mescolando perché non si brucino. Trascorso questo tempo, se le verdure non fossero cotte, si può abbassare la fiamma e coprire la padella. A cottura ultimata, aggiustare di sale, spegnere, versare l'aceto di riso, mescolare e fare raffreddare. Consumare a temperatura ambiente. In frigo si conserva per diversi giorni.


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